La poesia è l’impertinente tentativo
di dipingere il colore del vento
M. B.
Maxwell Bodenheim (Hermanville, 26 maggio 1893 — New York, 6 febbraio 1954) è stato un poeta e romanziere americano, di origine tedesca, caratterizzato da uno stile accurato e forbito, influenzato da elementi del modernismo e del naturalismo francese.
Comparve sulla scena letteraria intorno agli anni ’20, gli anni d’oro del jazz, diventando in breve tempo una figura di spicco del movimento culturale di rinascita, denominato: “Chicago Renaissance”.
Il movimento si caratterizzava per una grande vitalità e fermento da parte di molti intellettuali, poeti, giornalisti, artisti, che affrontavano con crudo realismo tematiche urbane, e gravitavano intorno alla città di Chicago. Tra questi autori ricordiamo: Edgar Lee Masters, Sherwood Anderson, Carl Sandburg, Harriet Monroe.
Bodenheim ebbe 3 mogli, ma a partire dagli anni ’30, già dopo la morte della seconda moglie, iniziò progressivamente il suo declino nella piena indigenza. Fu arrestato varie volte per rissa, vagabondaggio e ubriachezza, nell’epoca viva del proibizionismo.
La sua terza moglie Ruth, condivise con lui la stessa vita sregolata, vivendo insieme di espedienti e accattonaggio senza una dimora stabile, dormendo dove capitava, nei parchi o su qualche panchina.
Furono uccisi entrambi nel 1954 da un lavapiatti che aveva offerto loro un letto per la notte in una catapecchia a Manhattan.
Dopo essersi costituito il giovane fu dichiarato dal giudice malato di mente e sfuggì alla pena di morte.
Tra le raccolte poetiche di Maxwell Bodenheim, si annoverano: Minna and Myself (1918), Advice (1920), Against This Age (1923), The King of Spain (1928), Bringing Jazz! (1930), Selected Poems (1946).
Tra i suoi romanzi, invece ricordiamo: Blackguard (1923), Replenishing Jessica (1925), Ninth Avenue (1926), Georgia May (1927), Naked on Roller Skates (1930), A Virtuous Girl (1930). (Articolo e traduzione di Emilio Capaccio)
LA LUCE DEL MERIGGIO TENUEMENTE SI TRASCINA VIA
La luce del meriggio tenuemente si trascina via,
Lasciando un’intricata retrospettiva di orme dorate.
Il mare è pregno di graziose discordie
Che con tremori cingono i dormienti petti rimati dei venti.
Il cielo è un vuoto e amabile guardare.
Restanti tatti di luci di stelle
Fanno tremare le foglie quando l’aria è immobile …
E così per te il mio amore vaga per il giorno,
Raccattando obliati consigli del suo cuore.
AFTERNOON SINLIGHT LIMPS TENUOUSLY AWAY
Afternoon sunlight limps tenuously away,
Leaving a snarled retrospect of golden foot-marks.
The sea is pregnant with gracious discords
That falteringly shroud the sleep-rhymed breasts of winds.
The sky is a genially vacant stare.
Remaining touches of starlight
Tremble the leaves when air is still …
And so my love for you strolls through the day,
Picking up forgotten hints of its heart.
IL POETA AL SUO AMORE
Una vecchia chiesa d’argento in un bosco
È il mio amore per te.
Gli alberi intorno
Sono parole che ho rubato dal tuo cuore.
Una vecchia campana d’argento,
L’ultimo sorriso che hai dato,
Pende in cima alla mia chiesa.
Suona solo quando vieni dal bosco
E ti fermi accanto a lei.
Dopo non c’è bisogno di squillare,
Perché la tua voce prende il suo posto.
POET TO HIS LOVE
An old silver church in a forest
Is my love for you.
The trees around it
Are words that I have stolen from your heart.
An old silver bell, the last smile you gave,
Hangs at the top of my church.
It rings only when you come through the forest
And stand beside it.
And then, it has no need for ringing,
For your voice takes its place.
PENSIERI CAMMINANDO
Un silenzio d’acciaio gela gli alberi.
La mia mente è tesa da un rigido laccio
E drappeggiata su alti e vasti pensieri.
La mia anima è un grande parco ingiallito
E la gente vi cammina, come fa nel parco di fronte.
Intontisce la mia planarità con piedi muti,
Eppure non posso ancora odiarla.
THOUGHTS WHILE WALKING
A steel hush freezes the trees.
It is my mind stretched to stiff lace,
And draped on high wide thoughts.
My soul is a large sallow park
And people walk on it, as they do on the park before me.
They numb my levelness with dumb feet,
Yet I cannot even hate them.
INTERLUDIO
La luce del sole si allontana sui monti, in lunghi strali d’oro,
Come pilastri cadenti di un tempio.
Poi l’arioso silenzio quasi troppo rapido per orecchie distanti;
I tenori della montagna lanciano le loro voci estese
Nell’azzurra camera del cielo,
E attraverso una rigida colonna di queste voci
Tacitamente la notte s’incammina.
La notte, schiacciando il suono fra le sue dita,
Fino a formarne un letto leggermente ghiacciato
In mezzo al quale sogna.
INTERLUDE
Sun-light recedes on the mountains, in long gold shafts,
Like the falling pillars of a tempIe.
Then singing silence almost too nimble far ears;
The mountain-tenors fling their broad voices
Into the blue hall of the sky,
And through a rigid column of these voices
Night dumbly walks.
Night, crushing sound between bis fingers
Until it forms a lightly frozen couch
On which he dreams.
IL CHIARO DI LUNA SI CHINA SUL NERO SILENZIO
Il chiaro di luna si china sul nero silenzio,
Facendolo sbocciare dai fiori selvatici del canale
Che solo le verdi cose possono percepire.
Un vento s’allunga sopra un frutteto,
Spaventandone la silenziosa litania.
Un filo di luce di stella è caduto su quest’albero
E s’arriccia nelle sue foglie, aggrovigliandole al silenzio …
In mezzo a queste cose, mia cara,
Sentiamo parole che i nostri cuori non possono forgiare.
MOONLIGHT BENDS OVER THE BLACK SILENCE
Moonlight bends over the black silence,
Making it bloom to wild-flowers of sound
That only green things can hear.
A wind sprawls over an orchard,
Frightening its silent litany to sound.
A thread of star-light has fallen to this tree
And curls among its leaves, tangling them to silence …
Standing amidst these things, Beloved,
We feel the words our hearts cannot form.
IL CREPUSCOLO TI FA CHIUDERE GLI OCCHI
Il crepuscolo ti fa chiudere gli occhi
Con dita luminose e pregnanti
Che t’investono con un tocco che nasce e muore.
Con piccole sferzate di parole morte
Il silenzio stacca le tue labbra da un rosso intenso.
Il cuore ha raggiunto il suo fondo di cupa gioia, nella morte,
E sopra vi sono le tue mani, a guardia della salma.
Presto la notte porterà via questa camera
Ma tu sei già invisibile.
TWILIGHT PUSHES DOWN YOUR EYES
Twilight pushes down your eyes
With shimmering, pregnant fingers
That leave you covered with still-born touch.
With little whips of dead words
Silence cuts your lips to a keener red.
Your heart strikes its bed of dark mirth, in death,
And your hands lie over it, guarding the corpse.
Night will soon whisk away this room
But you are already invisible.
LE SMORFIE INCRESPATE DEI CIELI D’ORIENTE
Le smorfie increspate dei cieli d’oriente
Sono prese negli specchi cinesi dei tuoi occhi
E fingono, pallidi e benigni.
La tua bocca è un anziano drago
Che sputa parole di fuoco dal suo sudario vermiglio.
Le tue guance, piccoli silenzi di dei
Che impallidiscono sui nirvana avoriati di seta.
La tua faccia racchiude fugaci pezzetti del cuore
Che s’è allontanato per tornare a riposare.
THE WRINKLED GRIMACES OF EASTERN SKIES
The wrinkled grimaces of eastern skies
Are caught on the Chinese mirrors of your eyes
And lie, pallid and benign.
Your mouth is a senile dragon
Spitting fire-fly words from its vermillion shroud.
Your cheeks are shrunken silences of Gods
Paling out upon ivoried Nirvanas of silk.
Your face holds fugitive bits of your heart
That wandered away and returned to rest.
DOPO AVER SCRITTO UNA POESIA
La mia mente è un bambino nudo
Che vive nel piccolo giardino cremisi dell’anima.
Io porto la gente al bambino nel giardino.
Può essere un venditore di mele con la faccia come un fresco intaglio nel legno;
Una commessa, come la principessa abbozzata in qualche vecchio acquerello;
O un lavavetri che sembra essere stato rapito
Da un bel affresco ombroso …
Di notte, quando se ne sono andati,
Io e il bambino nudo ci sediamo ai piedi di un rosso cespuglio
E chiacchieriamo su di loro:
Rimpiangendo un po’ quei fiori che si sono portati via.
AFTER WRITING POETRY
My mind is a naked child
Living in the little half-crimson garden of my soul.
I bring people to the child in the garden.
Perhaps an apple-vender whose face is like a new wood-cut;
A shop-girl, like the quickly-sketched princess in some old water-color;
Or a window-washer who seems to have been taken
From a cool swarthy fresco …
At night when they have gone,
I and the naked child sit beneath a red bush
And chat about them:
Half-regretting the flowers they have taken away.
I TUOI RICCIOLI INCROCIATI DI CAPELLI
I ricci dei tuoi capelli intrecciati
Sono rivolti con tremolante opalescenza.
All’alba un sorriso perduto ritorna sempre
E si cela nei tuoi capelli perché teme
Il solenne profilo di marmo del tuo viso.
La sua presenza accarezza le tue labbra su ali di colore
Che sfregano l’una contro l’altra e rilasciano
Soavi sfumature piumose d’amore, scendendo al tuo cuore.
E così, ogni mattina, il tuo sorgente cuore
Indossa un nuovo abito da sposa.
YOUR CRISS-CROSSED RINGLETS OF HAIR
Your criss-crossed ringlets of hair
Are tipped with faltering opalescence.
At dawn a lost smile ever returns
And hides in your hair because he fears
The solemn marble profile of your face.
His presence caresses your lips to wings of color
That beat against each other and release
Dulcet, feathery tinges of love descending to your heart.
And thus, each morning, your rising heart
Wears a new bridal robe.
VECCHIAIA
In me c’è una piazzetta imbiancata
Che confina con vecchie botteghe e tende sfarzose.
Davanti alle botteghe vecchi scamiciati sono seduti a fumare
E a bere la luce del sole.
Essi sono i miei pensieri:
Da loro vengo tutte le sere, in un carro scricchiolante,
E senza far rumore scarico le provviste.
Riempiamo qualche pipetta e chiacchieriamo,
E inaliamo profumi di pallidi fiori al centro della piazza …
Uomini rudi, donne tintinnanti e mocciosi che strillano
Passeggiano accanto a noi o dentro le botteghe.
Salutano i bottegai e si portano la mano al cappello o alla fronte …
Una sera non tornerò dalla mia gente.
OLD AGE
In me is a little painted square
Bordered by old shops, with gaudy awnings.
And before the shops sit smoking, open-bloused old men,
Drinking sunlight.
The old men are my thoughts:
And I come to them each evening, in a creaking cart,
And quietly unload supplies.
We fill slim pipes and chat,
And inhale scents from pale flowers in the center of the square …
Strong men, tinkling women, and dripping, squealing children
Stroll past us, or into the shops.
They greet the shopkeepers, and touch their hats or foreheads to me …
Some evening I shall not return to my people.
Similar Posts:
- After BIL 2021: Erika Di Felice
- Luca Pizzolitto – Il tempo fertile della solitudine, nota di Fabio Prestifilippo
- Ernesto Franco – Donna cometa, nota di Claudia Mirrione
- Emilio Capaccio – Canzoniere della biondezza
- Guido Gozzano – I colloqui e altre poesie, nota di Claudia Mirrione
- Giacomo Leronni – Scrittura come ciglio
- Riccardo Delfino – Il sorriso adolescente dei morti
- Maria Allo – Solchi, nota di Patrizia Sardisco
- Sonia Lambertini – Perlamara
- Brevi di cronaca*: Iacopo Ninni e i suoi animali