La poesia a voce alta, le parole trovate
Inediti di Sergio Carlacchiani
La parola poetica di Sergio Carlacchiani è posseduta da una forma emotiva efficace e originale che entra pienamente a contatto con il mondo. Spettatore e attore, l’autore tiene insieme interiorità e pensiero al fine di dispiegarsi per le strade della vita quotidiana, tra i fardelli della materia e dell’immaginazione visionaria. Lo fa con il desiderio di entrare in comunione con l’essenza umana al fine di riuscire a sopravvivere al dolore, alla superficialità, al disordine, alla caduta repentina e convulsa della nostra coscienza di fronte alla fragilità. I valori umani conducono ad aspettative che prevedono comportamenti e progetti a favore dell’amore e della comunanza con l’ambiente naturale. Carlacchiani si spoglia di fardelli biologici e ferite per sottostare alla bellezza dell’incontro con il divino, con il Padre. Pertanto, la paternità umana è una fase ciclica in cui la figliolanza si alterna in maniera paradossale al cambio repentino del ruolo. Figlio e Padre restano elementi di comparazione che si influenzano, si attraggono e si scontrano, proprio lì dove l’apertura dialogica consente l’eterno confronto. Il moto dell’anima confluisce nel flusso armonico della voce che si avvolge di potente respiro: l’autore ora scrive, ora declama* intrecciando tensioni che sprigionano pathos e risoluzioni esistenziali. (Rita Pacilio)
*vengono riportati in calce i link youtube per l’ascolto dei testi recitati dall’ autore.
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AMO DO MIO
L’antologica sognata
Quest’inverno che mi auguro
stia per finire è stata una guerra
ha strappato mio padre dalla terra
ma il sole splenderà ancora mio Dio
chiedo di raggiungere un’altra vetta
riprendermi adesso ciò ch’è stato mio
con fierezza un’alterità senza vendetta
un insigne passato presente e futuro
un’ antologica sognata che mi spetta…
Sergio Carlacchiani https://youtu.be/0_oYp5wx7nk
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Aforisticamente Karl Esse
DIMENTICA PADRE…
Dimentica padre mio
un dolore al giorno
come sto facendo io
così finalmente
con un sorriso
mi presenterai Dio.
Sergio Carlacchiani https://youtu.be/a5KXKMrN0Wk
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Sorrisi e addii
FIGLIO
Non riesco più ad amarti come sei
bambino adulto che frigni ancora
è tempo ora che ripensi a me
cosa vuoi ormai altro più non c’è
che solitudine infinita e l’amara
vita che si trascina oltre la morte
quella sola che hai saputo donarmi
e questo vento inafferrabile che ha
la tua voce sibilante di consonante
fricativa lontana lamentosa sbrigativa.
Karl Esse https://youtu.be/DKBKFblnHQE
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STESE GIACCIONO LE PAROLE
La poesia è una strada buia
dove stese giacciono le parole
schiacciate appena il pianto
richiamo per la riproduzione
come piccola fauna d’anfibi
dall’ incauta viscida velocità
mortale stupidità del tempo …
Sergio Carlacchiani https://youtu.be/6NPNuuE93KI
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MORDE L’ ESISTENZA ALL’ INFINITO
(parte prima)
Portami uno spicchio di sole
portami sulle distese piane
sui fiumi sui colli sulle montagne
portami il miracolo delle rose
le festose voci dei bambini
portami lontano dai cretini
il tempo greco il loro pensiero
un sacchetto nero di coriandoli
un silenzio vero ineffabile
portami in giro per mano
abbracciami come la musica
in assolo o in corale mattino
portami un frate cappuccino
francescano mendicante minore
portami le ore i minuti/secondi
i fecondi giorni le notti spoglie
le foglie d’estate i pesci d’aprile
l’erbacce in fuoco i fiori da poco
portami il gioco dei dadi dell’oca
la foca da salvare le vite disperate
i riservati servizi segreti non tratti
i ritratti essenziali dell’ esistenza
portami la pazienza di ascoltare
un portafiori un candelabro acceso
voglio pregare con il sospetto
lasciare così questa vita da diavolo
portami un grande naturale tavolo
o portami a merenda sotto l’acacia
voglio sentire il lamento d’un fiore
il rumore della mosca e del vento
portami un sentimento brillante
il vagito d’una vera partoriente
un tango indecente che s’azzera
una polka o una mazurka che valzera
portami dell’ oceano un grande secchio
un cerchio una grossa palèa una trottola
prendimi per la collottola come un gatto
e mentre mi dichiari matto scagliami via
senza pazienza dal mordere dell’esistenza.
Sergio Carlacchiani https://youtu.be/MPMtf3T9ExE
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INDI A LOGO
Quando mi rigiro nel letto e piango…
Quando mi rigiro nel letto
e piango perché di questo virus
mi sono rotto mi sdraio lassù
su un fazzoletto di cielo.
Karl Esse https://youtu.be/BBN6VjHpW5A
Sergio Carlacchiani (pseudonimi Karl Esse – Sergio Pitti), Macerata 1959, è attore, pittore e performer italiano.
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