Simona Menicocci – Saturazioni – Diaforia 2019, saggio introduttivo di Luigi Severi
Scrive infatti Simona Menicocci in una nota: “In questo libro il lettore troverà testi difficili da maneggiare, difficoltà che vorrei non fosse intesa come una forma velleitaria e anticomunicativa postavanguardista, bensì come un’inchiesta sulla storia umana. Ogni testo, infatti, centripeta sulla pagina uno o più eventi della cronaca umana contemporanea, affrontati obliquamente; non esprime un’esperienza privata del male, ma problematizza le possibilità di costruire e organizzare, a partire dai materiali del mondo (eventi e discorsi), esperienze linguistiche e affettive che possano essere comuni. Un’inchiesta che quindi non può slegarsi da quella sul rapporto tra uomo e realtà, tra linguaggio e storia, tra scrittura e male, intesi in chiave materialistica e non certo ontologica.
Due i punti di riferimento, gli eventi storici centrali e paradigmatici attorno cui sono nati questi testi: Auschwitz e Hiroshima. Non interpretati come catastrofi eccezionali, parentesi in cui la storia si è interrotta, bensì come eventi iperrazionali e ripetibili, in continuità con lo sviluppo di una cultura fondata sul progresso tecnico-scientifico volto all’autopotenziamento costante, che, come ha brillantemente analizzato Gunther Anders, ha portato l’uomo dalla condizione di soggetto della storia a quella paradossale e tragica di soggetto antiquato a causa del suo gap prometeico rispetto alle conseguenze della tecnica, del «dislivello tra il fare e l’immaginare, l’agire e il sentire». Come si vede Manicocci ha perfettamente chiare le sue opzioni e le sue intenzioni, i suoi materiali e le sue tecniche, nell’ottica (e a conferma) di quanto dicevo all’inizio.
– 20 sono rumeni, dentro altri, italiani
nell’asilo, qui chiedono, sono ricreati e non
con l’eugenetica, (signora mia), chessò bianchi
– ma come si fa, la differenza se riportare
a minoranza tra i minori è, – non
per niente ma, razzismo a parte, (parolona)
casa, padroni e che lingua va a imparare
lo sa, se ignora, la madre: è il più che, insegna,
a essere sinceri, no – mi dica (la farmacista)
è d’accordo: l’uso
di opinioni deve essere interrotto in caso
di rash di, reazioni avverse, e chiedere
un anti (scambio cutaneo), – grazie
di tutto questo etimo
si mette in posa / cenerantola
a: in un sorriso attico
dove è stato ritrovato il corpo
pare che sia bucato / quel muro
calamitardo dell’evento / negli occhi
vengono tutti i(n) mali per favore dì: terra
per nuocere come (dì) nuovo non chiesto: che casca
operazione (a che) serval:la tua:regola ferrea va:stare
/ nel f:orum / oro trattiene
lo starmuto dietro la finestra / è influenzato dal silenzio:
se le parole con / le parole stanno
zero a zero
ogni morte di è resa / papale papale
il segno-croce in:nomin-
) se infinito
approssima il reale ma ti pare (che)
diseguale dal finestrino come: tornato
punto di partenza non riflettuto dal
fronte / petto / spalle date
no nel nome del e dello:
dunque ci sono e giù gli elenchi (mille chi)
miglia prima di che foro / a: tutti / i costati
/ ora come ora c’è / modo è modo / di
lasciare / correre / perdere / stare
nel sottrarre terra e non
letame / n /
united colors o:fare / il nero
non fa una piega (mattante)
la solita bianca alla fine
del tu / nel: se fosse
per te si va / n / là
o la spacca Daccapo:
/ n / salva con nome) (effetto slav-
eri / comprami dici copri / gli occhi (e / n / indovino
diritto / dire: cesso)
li lasci lì prima
di chiudere perdere il lavoro
di un mese tra i regali
[700milapolo560milagìaccheaventoeunmilionee200milat-shirt]
– cosa darèstituire (-sfatti o -mbàti)
il palazzo si è spicciolato
tiene il resto
quest’estensione potrebbe dire tutto
e: niente / da
ridirne per quanto ti / riguarda l’esteso
se non sarebbe
ciò che mette a tema la propria assenza
che ascolto poterne fare: un’ipotesi di
a: noi di dire ostacolo / aderenza non ce ne può
(prima) privare
poi a: seconda l’evento
non darsi il luogo / può darsi solo tempo / futuro
può dire l’incontro
se è per questo anche
questa immagine doppia / del vedere non è disturbo
d’ombra propria / portata
si ricompone / si sceglie
il mondo pensato (qui / è ubiquo)
/ di notte è un rumore di ogni /
come l’agitazione di gocce d’acqua al microscopio
Altre informazioni qui: http://www.diaforia.org/floema/2019/03/13/saturazioni-simona-menicocci/
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