POESIE DI NEGRITUDINE
La poesia è un animale piuttosto strano, che nessuno ha mai saputo domare davvero. Nessuno infatti sa ancora dire con esattezza quali siano le sorgenti da cui scaturisca, eppure sgorga e talvolta capita persino che questa creatura nasca da una lontananza. Spesso la parola stessa è generata da questa mancanza, un abisso tra il proprio mondo intimo e una realtà concreta, brutale.
Una condanna all’esilio ha così ispirato celeberrimi artisti come Omero, Dante, Foscolo e via, ce n’è da spellarsi le mani a cavar fuori esempi dalla letteratura, tanto che possiamo distinguere anche nel XX secolo un’intera corrente poetica segnata da questa condizione: la poesia della Negritudine, una poesia dell’esilio.
Dopo il fosco periodo della colonizzazione, dalla metà del ‘900 infatti si concede via via, anche grazie ai compromessi politici della Guerra Fredda, l’indipendenza a molti Paesi di quello che per l’appunto verrà soprannominato “Terzo Mondo”. È durante questo complesso e variegato processo di decolonizzazione che gli intellettuali gridano con orgoglio che l’uomo bianco non ha civilizzato, ma ha conquistato e poi dominato, fino a imporre modelli a una cultura preesistente, una ricca cultura umiliata e via via depredata.
Siamo solo nel 1936 quando Aimé Cesaire, poeta surrealista della Martinica, conia questo termine e intorno a lui a Parigi si forma un gruppo tanto solido quanto eterogeneo, che fonda la rivista Lo Studente Nero.
Tra le pagine di questa rivista si può leggere una delle prime poesie di Léopold Sédar Senghor, un giovane senegalese studente di Lettere; questo testo era intitolato Il ritratto:
“Lui ancora non conosce
L’ostinazione del mio rancore acuita dall’inverno
Né la necessità della mia Negritudine tiranna” […].
Ecco, la Negritudine è questa fierezza delle popolazioni nere, che riconoscono il valore della loro civiltà, della loro storia e delle loro tradizioni o, con le parole di Aimé Césaire:
“La Negritudine è la semplice consapevolezza del fatto d’essere nero e l’accettazione di questo fatto, del nostro destino di Nero, della nostra storia e della nostra cultura”. Continua a leggere