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Mario Diacono – Cos’è una poesia

Un testo di Mario Diacono, tratto dal prezioso libro Mario Diacono – THE OCCULTA POESIA, tre libri, pubblicato nel 2021, da [dia*foria / dreamBOOK Editore (pag. 156, Euro 25,00 ISBN 9788899830496), che collaziona le oggi introvabili raccolte DENOMIsegniNATURA (1962), MYSTICFICACTIONS (texti 1962-1967) e r:Esistenza (testi 1975-2007).
Impossibile definire Mario Diacono (Roma 1930 – ): è poeta lineare e visuale (v. immagine in fondo all’articolo), artista sperimentale, mercante, critico d’arte e saggista (autore tra l’altro del primo saggio su Vito Acconci), gallerista scopritore e sostenitore di figure cruciali dell’arte contemporanea, traduttore tra gli altri di Joyce, Artaud e Michaux, amico di Emilio Villa e Sandro Penna, amico (e segretario per anni) di Giuseppe Ungaretti, autore teatrale, docente universitario, promotore di riviste d’arte e altro ancora.
Il testo qui riportato è tratto da r:Esistenza. Dire cos’è una poesia è forse dire ciò che contiene o non contiene, potenzialmente tutto e nulla, ed è dire anche – forse – chi è il poeta che la produce, che tuttavia ipotizzo sia per Diacono (o è auspicabile che sia) un poeta che deve evitare “la luce filosofica”, un “poeta sconosciuto”, come dice il verso “dem unbekannten Dichter”, espressa citazione del “dio sconosciuto” di Nietzsche, poeta a  cui l’autore sembra indicare una strada, non escludendo, io credo, che la poesia, parafrasando il filosofo, debba essere conosciuta e servita. Evitando però “il significante della Mitteleuropa latente che si traduce in un binario morto”.
Un testo assai articolato, non facile e ricchissimo di giochi semantici, di riferimenti e incroci culturali, come quello appena citato. Ci si potrebbe divertire a rinvenirli, dai più “bassi” come il “kitsch Lorrain” che sbeffeggia la quiche lorraine ad allusioni più colte come il Caspar David Friedrich del “Viandante sul mare di nebbia” o l’Adorno del “dopo Auschwitz” o scenette surreali come quella di Freud che fa il “mind driver” su un bus della Quinta strada o diversi accenni alla cultura pop o agli artisti (come, mi par di capire, Ana Mendieta) di quella metà degli anni ’80. Buona lettura. (g.c.) Continua a leggere