CONTAINER – Osservatorio intermodale

In uscita un’altra delle “pensate” di quel gruppo di scapestrati creativi che va sotto il nome di [dia*foria. Si tratta del primo numero di una nuova rivista (termine già di per sé fuorviante, si tratta piuttosto di un oggetto artistico-letterario organico e articolato in tre fascicoli) dal titolo Container – osservatorio intermodale, che ha come obbiettivo, come si legge nella presentazione, “una riflessione pertinace e continua sulle strutture della complessità“. Progetto quanto mai ambizioso e interessante, a cui ho avuto il piacere di partecipare con alcune mie traduzioni di un poeta francese, Jean-Pierre Duprey.  Leggiamo dall’editoriale:

«Il nome fa riferimento al trasporto intermodale dei prodotti umani di ogni natura, sostanza stessa del nostro mondo: nel container convivono mercanzie di diversa specie, in una somma di cose, tracce e messaggi che costituiscono pensiero e storia in movimento. Il transito e lo scambio di oggetti e parole da sempre determina la realtà attraverso una pluralità di apporti, cioè l’incessante gioco di emissione e ricezione multigenetica e multilingue.
Del concetto di “container” dunque non ci interessano l’indistinzione dei materiali, cioè la congerie in sé, quanto piuttosto due fenomeni che da quell’indistinzione possono procedere: il differenziamento di organismi anche molto diversi tra loro, e la loro possibile ibridazione. Da questa particolare specola il nostro obiettivo è puntato sull’effrazione del codice dominante in percorsi divergenti, capaci di slogare i canoni moltiplicandoli attraverso un atto continuo di sperimentazione, intesa questa come attitudine esplorativa che si rinnova continuamente in una gnoseologia complessa.»

Altre notizie, tra cui l’indice del numero, note tecniche e informazioni circa il reperimento della rivista, le trovate QUI.

 

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